BIGLIETTI:
intero € 10 / ridotto AMICI WK € 7 / GIOVANI WK, SOSTENITORI e STUDENTI CONSERVATORIO TARTINI € 5.
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040 3477672 E-mail: biglietteria@miela.it
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Un viaggio musicale vi porta alla scoperta di vividi esempi della musica sacra per voce e basso continuo e da tasto, unite dal fil rouge del basso ostinato, da sempre fonte di ispirazione per generazioni di musicisti. L’uso di bassi ostinati, ciclici, come la passacaglia o la ciaccona, sembra ricordare all’uomo lo scorrere della vita, l’inesorabile susseguirsi di vita e morte, che tutto è di passaggio: il ballo e canto della Vita.
I topoi della musica barocca, i contrasti, le sperimentazioni, l’estetismo mai fine a se stesso, ma volto a ricreare quegli affetti che erano al centro di una ricerca espressiva dei sentimenti umani più profondi, si manifestano perfettamente nei brani vocali proposti. Il repertorio è quello sacro, ma utilizza gli stessi procedimenti stilistici di quello profano: nello Jubilet monteverdiano, la scrittura esprime tutta la serenità di una fede incondizionata attraverso un basso di ciaccona che lascia spesso spazio al recitativo, per terminare con un crescendo alleluiatico. Un genere tipico del Seicento è il lamento. Ne proponiamo un esempio magistrale, quale è lo Stabat Mater di Sances: tutti i sentimenti, il dolore, la fede racchiusi in uno dei testi religiosi più intensi si declinano su un basso continuo che, ripetendosi uguale lungo tutto il brano, ipnotizza e trasporta in una sorta di meditazione.
L’interesse di questo programma risiede particolarmente nella proposta di brani vocali estratti dal manoscritto chiamato Carlo G., scoperto a Vienna all’inizio degli anni 2000. La maggior parte dei brani sono degli unicum e l’importanza capitale di questa raccolta, di alta levatura artistica, risiede nella cura dell’autore di aver segnato ogni abbellimento, sia della parte vocale che di quella strumentale, ivi l’organo: ciò lo rende un testimone concreto della prassi esecutiva della musica sacra romana dell’inizio del Seicento. Conclude il programma il Regina coeli laetare di Giovanni Antonio Rigatti, prolifico compositore veneziano, profondamente ispirato da Monteverdi, e molto apprezzato a suo tempo. Sul ritmo incalzante dello strumento, la melodia vocale si sviluppa verso un’apoteosi alleluiatica.
Agli splendidi brani vocali si alternano 3 splendidi esempi di toccate per tastiera, ancora ambivalentemente eseguibili al cembalo o all’organo: attraverso lo stile idiomatico di Girolamo Frescobaldi, una sorta di “recitar cantando” pensato per i tasti, giungeremo a quell’arte della variazione e della fantasia tipica dei compositori italiani, che trova nella produzione frescobaldiana un vertice per la musica del Seicento. Le sue toccate rimandano all’arte delle diminuzioni e dei madrigali monodici, dove come nelle affini produzioni vocali di Giulio Caccini o Claudio Monteverdi, la battuta si porta or veloce o languida per assecondare gli affetti, dove sezioni più o meno ampie si piegano al volere dell’esecutore con l’unico grande scopo del musicista del Seicento: la Meraviglia. L’inventiva italiana non si limita ad una sorta di melodiare sempre nuovo, ma si esplica in una costante ricerca e sperimentazione armonica: il genovese Michelangelo Rossi sembra spingersi oltre il proprio maestro nella sperimentazione armonica, alla ricerca di grandi chiaroscuri caravaggeschi, ed emblematica è la sua toccata settima, celebre per i passaggi cromatici spinti qui quasi all’esasperazione in un brano che si staglia nettamente nella sua produzione per tastiera. Un grande momento di virtuosismo che affonda le radici nell’esperienza italiana, nella musica toccatistica di Alessandro Scarlatti, nel suonar pieno della scuola romana: la toccata per ottava stesa (1725) costituisce un vero e proprio ponte tra la tradizione italiana secentesca e i successivi sviluppi del genere in Europa. Impossibile non vedere in questo compositore un’enorme fonte di ispirazione per J. S. Bach e G. F. Handel.
Programma
Claudio Monteverdi (1567 - 1643)
Jubilet, mottetto a voce sola e basso continuo
Girolamo Frescobaldi (1583 - 1643)
Toccata Prima
da Il secondo libro di toccate (1627 - 1637)
Carlo G. Manuscript (ca. 1610 - 1620)
Nigra sum
Giovanni Felice Sances (1600 - 1679)
Pianto della Madonna
Michelangelo Rossi (1602 - 1656)
Toccata Settima
da Toccate e corenti d’intavolatura d’organo e cimbalo (1657)
Carlo G. Manuscript (ca. 1610 - 1620)
Benedictus Deus
Alessandro Scarlatti (1660 - 1725)
Toccata per l’Ottava stesa e variazioni sulla Follia (Napoli, 1726)
Preludio – Adagio, Cantabile, è appoggiato – Presto – Fuga – Adagio, Cantabile ed appoggiato - Folia
Giovanni Antonio Rigatti (1613 - 1648)
Regina Coeli Laetare
Arabella Cortese, soprano
Inizia gli studi musicali all’età di otto anni con il pianoforte. Si dedicherà in seguito al canto presso il Conservatorio “L. Marenzio” di Brescia, conseguendo sia il Diploma in canto lirico che il Diploma Accademico di II livello in musica da camera con il massimo dei voti e una tesi sulla musica vocale da camera di Ildebrando Pizzetti. Fondamentali per la sua formazione gli anni di studio con i maestri Janet Perry e Paolo Vaglieri; partecipa inoltre a numerose Masterclass, in particolare con Irwin Gage, Leonardo de Lisi, Gerardo Chimini, Walter Testolin, Roberto Balconi, Dominique Vellard e Gerd Türk (Accademia di Thoronet), Anne Delafosse e Brigitte Lesne (queste ultime al Centro di Musica Medievale di Parigi). È lauréate 2018 della Fondazione Royaumont, per una formazione con Patrizia Bovi e l’ensemble Micrologus.
In Italia, ha collaborato puntualmente con l’Orchestra da Camera di Brescia e quella di Savona in numerosi concerti di musica sia sacra che profana e nei ruoli di Liscione ne “La Dirindina” (D. Scarlatti), Suor Genovieffa in “Suor Angelica” (Puccini). Sotto la direzione di Paolo Grosa ha cantato Valencienne ne “La vedova allegra” (R. Strauss).
Nel 2010 viene selezionata al Concorso As.Li.Co di Como per interpretare i ruoli di Prologo e Donna Taburi nell’opera “Lupus in fabula” del compositore contemporaneo Raffaele Sargenti, che l’ha portata a cantare in importanti teatri del nord Italia, tra cui Grande di Brescia, Arcimboldi di Milano, Alighieri di Ravenna, Ponchielli di Cremona...
Il suo vasto repertorio abbraccia in particolare il Barocco e il ‘900, permettendole di esibirsi come solista in diverse formazioni, tra cui Lumières médiévales (Svizzera), Les Fêtes Baroques (spettacoli presso Château de Versailles, di Vaux le Vicomte, Teatro di Clichy), Flores Myrtae (specializzato nel canto gregoriano), Quadrivium (dir. Anna Daniela Sestito) e inoltre in numerosi programmi e concerti di musica barocca inglese, italiana, francese con il liutista Mauricio Buraglia, l’organista Francis Roudier (Parigi), i clavicembalisti Stefano Intrieri e Alberto Busettini.
Arabella Cortese possiede anche una solida esperienza in qualità di corista, grazie alla quale ha potuto sviluppare le conoscenze e l’interesse per un repertorio che va dal Medio Evo alla musica romantica e contemporanea (Concerto delle Dame, Athestis Chorus, Orpheus Vokalensemble tra gli altri).
Dal 2012 vive a Parigi e lavora presso il Centre de Musique Baroque di Versailles come insegnante di dizione tedesca, insegna canto e pianoforte, fa parte del corpo insegnanti della Académie Lyrique di Vendôme (Francia) diretta dal M° Amaury du Closel, è impegnata negli allestimenti di opere teatrali durante la stagione estiva.
Si perfeziona attualmente con Anna Ringart, ex direttrice dell’Atelier Lyrique de l’Opéra di Parigi, e frequenta il Master di musica medievale all’Università della Sorbona.
Segue corsi di danza barocca (dapprima con Cecilia Gràcio Moura, poi con Chrystelle Arcelin) e di flamenco (con Elvira Velasco).
In Italia è stata impegnata nel progetto “Musica antica in casa Cozzi” (Treviso) con Claudia Caffagni, che ha ruotato intorno all’edizione e produzione in concerto delle Messe di Guillaume Dufay “Se la face ay pale”, di cui è uscito il CD a ottobre 2017 per Amadeus, e “L’homme armé”.
Alberto Busettini
Alberto Busettini (Udine 1978), è un cembalista consapevole del proprio stile e gusto musicale, maturato attraverso anni di esperienza, studio, e centinaia di concerti in tutto il mondo. Diploma di merito presso l’Accademia Chigiana di Siena con il maestro Christophe Rousset, è un apprezzato concertista e maestro al cembalo in diversi Festival di Musica Antica (Grandezze e Meraviglie, Urbino Musica Antica, Festival delle Ville Venete, Wunderkammer, Berlin Alte Musik live, Settimane Musicali del Teatro Olimpico, Musikfest Kreuth, Bayreuth Baroque Festival Monteverdi, Mozarteum Argentino, Lubiana Festival); ha suonato con artisti di fama internazionale quali Stefano Montanari, Enrico Bronzi, Sara Mingardo, Maddalena del Gobbo, Teodoro Baù, Alfredo Bernardini, Anna Fusek, Sergey Malov, Gabriele Cassone e molti altri.
Con ContrArco Baroque Ensemble è protagonista di un’intensa attività concertistica in Italia e all’estero. Ha collaborato con la Venice Baroque Orchestra diretta dal maestro Andrea Marcon e in qualità di clavicembalista e maestro di sala con il Teatro La Fenice per produzioni operistiche e concertistiche dedicate alla musica barocca.
Dal 2016 si esibisce regolarmente negli Stati Uniti, acclamato dal pubblico di prestigiose serie concertistiche (Capriccio Baroque e 28chairs) dedicate alla musica clavicembalistica. Insegna Clavicembalo e basso continuo presso la Fondazione Musicale Santa Cecilia di Portogruaro. Dal 2017 è Direttore Artistico del Festival Risonanze.
Dall’autunno 2021 e nel 2022 l’attività concertistica toccherà vari Paesi europei, gli Stati Uniti e l’Asia.
Wunderkammer è membro della Rete Europea della Musica Antica REMA, della rete Friuli Early Music FEM ed è partner associato del progetto europeo EEEMERGING+. Partecipa alla Giornata Europea della Musica Antica, che si svolge il 21 marzo con il patrocinio dell’UNESCO, in contemporanea con la Giornata Mondiale della Poesia.
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